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Ingiallimento Dentale: Cause E Soluzioni. Dai Rimedi Fai-da-te Allo Sbiancamento Professionale
Il sorriso è un elemento umano che ci accomuna tutti, così come le macchie e l'ingiallimento dei denti, ma non sempre le cause sono le stesse. Quando si tratta di un semplice fattore estetico, come intervenire?
- DI Luisa Bucci
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Cominciamo sfatando un mito che forse in troppi hanno ancora: il colore dello smalto dei denti non dipende (sempre) dall’igiene orale. Ovvero, problemi quali ingiallimento dei denti, smalto opaco, macchie e aloni non derivano necessariamente da una scarsa o scorretta igiene orale, ma possono esservi numerose e differenziate cause che portano a questo tipo di inestetismi.
Molte persone hanno imbarazzo a sorridere o anche solo parlare in maniera rilassata e serena davanti ad altre persone a causa della loro dentatura non perfettamente bianca. Molti di loro, inoltre, temono che i loro denti gialli li facciano apparire come persone sporche o poco curate, quando non è affatto così! C’è questa convinzione diffusa per cui i denti gialli o le macchie siano la naturale conseguenza di una mancata cura personale, igiene assente o scorretta alimentazione. In realtà non è sempre così.
Quando lo smalto dei denti si opacizza o ingiallisce, e quindi i denti perdono il loro bianco ma solo a livello estetico, senza che questo indichi il sintomo di una patologia o problematica più seria sottostante, le cause possono essere diverse.
Prima di elencarle ed analizzarle, è importante anche sapere che lo smalto dei denti è caratteristico di ognuno di noi, quasi come il colore della pelle. È diverso da persona a persona, e può persino essere genetico o dipendere dallo spessore dello strato di smalto del dente e dal pigmento della dentina sottostante (e in questi casi… ci puoi fare davvero poco).
Le cause dell’ingiallimento
Abbiamo intervistato alcuni dentisti affermati per avere il loro parere circa le cause dell’ingiallimento e delle macchie dentali.
La D.ssa Charlie Cage, specializzata in odontoiatria estetica e biomateriali, spiega che tra le cause dell’ingiallimento vi sono in particolare:
- Cibi altamente pigmentati
- Dentifrici molto abrasivi:l’uso quotidiano può consumare e assottigliare lo strato esterno bianco dei denti (smalto) rendendo più visibile lo strato interno, più giallo (dentina).
- Esposizione a sostanze acide: L’acido abbassa il pH della bocca e può favorire l’assottigliamento dello smalto , attraverso un processo chiamato demineralizzazione. Questo può avvenire quando si consumano cibi e bevande molto acidi (agrumi, bevande gassate), oppure derivare da disturbi come il reflusso gastroesofageo o la bulimia.
Il cibo
Cominciamo con il dire che la causa principale dei denti gialli e della macchie dentali, quando non c’è di mezzo la genetica, sono alcuni tipi di cibi. In particolare, quelli che contengono determinati pigmenti che si depositano man mano sulla parte superficiale del dente. Anni e anni di tali sedimenti arrivano infine a formare le macchie.
Gli alimenti sono più o meno quelli che già tutti conosciamo:
- caffè
- liquirizia (e le radici in generale)
- caramello
- vino rosso (e tutte le bevande derivanti dalla spremitura di frutti a polpa scura o bevande fermentate
- bibite zuccherate e piene di coloranti
- cioccolato
- tè
- ma in realtà anche tutti gli alimenti che hanno una colorazione particolarmente intesa e pronunciata come barbabietole, zafferano e frutti di bosco (che non a caso colorano e macchiano in maniera persistente persino la superficie delle nostre mani).
L’unica soluzione è evitare assolutamente questi cibi? Ovviamente no. Cosa si può fare allora? Lavarsi i denti ogni volta dopo averli assunti. Ancora meglio, spazzolarsi i denti subito dopo aver mangiato qualsiasi alimento o bevuto qualsiasi bevanda diversa dall’acqua.
In teoria bisognerebbe farlo, ma quante volte questo è attuabile? Pensiamo solo a tutte le volte che beviamo un caffè fuori casa… Tuttavia, quando possiamo, cerchiamo di lavare bene i denti ogni volta che assumiamo cibi, soprattutto se si tratta di quelli succitati. Una buona pratica è ad esempio portarsi sempre uno spazzolino da viaggio nella borsa.
Il tabacco
Un altro eterno nemico dei denti (oltre che della salute in generale) è il tabacco. Quanti tabagisti conosci con i denti gialli? Io molti. Il tabacco (non solo da fumare, ma anche da masticare) si insinua nei pori del dente e oltre a renderli più deboli e soggetti a patologie di vario tipo, va a riempire gli spazi vuoti con un nero antiestetico.
Qui il rimedio è anche quello che appare più ovvio, e mi spiace per gli amanti della sigaretta (ma anche del sigaro e della pipa), ma non ce n’è un altro: la soluzione è smettere di fumare; o almeno ridurre al minimo il numero di sigarette fumate nell’arco della giornata. Solo con questa decisione drastica si può sperare di eliminare l’ingiallimento da fumo e bisognerà comunque attendere un po’ di tempo perché gli anni di tabacco accumulati sullo smalto spariscano del tutto.
Igiene orale
Anche se spesso le cause non derivano da una scorretta o assente igiene orale, può capitare che macchie e ingiallimento derivino dall’accumulo sulle pareti dentali di placca e tartaro che alterano la naturale cromia dello smalto. In questo caso è essenziale prendere subito l’abitudine di mantenere una buona e corretta igiene orale lavando i denti almeno tre volte al giorno con il dentifricio (o, ancora meglio, ogni volta che si assumono cibi e bevande), utilizzare il filo interdentale o l’idropulsore correttamente almeno una volta al giorno e usare collutori privi di alcol. Anche visite periodiche dal proprio dentista (ad esempio con la pulizia dei denti ogni 6 o 9 mesi) sono fortemente consigliate.
Altra cause più serie
La presenza di macchie scure o addirittura nere, invece, ci deve far suonare il campanello d’allarme. Se ne assumiamo, la causa potrebbe essere il consumo elevato di bevande molto acide come spremute di agrumi, bevande gasate, farmaci e integratori come l’aspirina, che in questo caso andranno eliminate o fortemente ridotte per risolvere efficacemente il problema.
Se invece sono causate dall’assunzione di una quantità troppo elevata di zuccheri (dolci, caramelle, bevande zuccherate artificialmente, cioccolato, ecc.) allora stiamo attenti, perché la macchia scura o nera potrebbe essere il sintomo di un processo cariogeno in corso. In questo caso non c’è rimedio casalingo che tenga: rivolgiti subito al tuo dentista per sapere come risolvere la situazione.
Cosa fare contro l’ingiallimento dei denti? Rimedi naturali e prevenzione
Oltre ad evitare i cibi che con i loro particolari pigmenti “colorano” lo smalto del dente (e che abbiamo citato nella prima parte dell’articolo), ci sono per fortuna degli alimenti che, per la loro naturale composizione, possono contribuire a mantenere il bianco naturale dei denti o a migliorarlo di qualche tonalità, ecco quali sono.
1. Alimenti che stimolano la produzione di saliva
La saliva ha un fisiologico effetto antibatterico e protettivo di tutta la mucosa orale, per questo riducendo la proliferazione batterica intorno ai denti riduce naturalmente la formazione di tartaro e placca. Sedano, uva passa e carote sono tra i cibi che meglio stimolano la salivazione e contribuiscono a prevenire l’ingiallimento dei denti causato da batteri nocivi
2. Bicarbonato di sodio
Si tratta di uno dei rimedi più usati e comuni, basta mettere un po’ di bicarbonato sullo spazzolino bagnato in modo che le setole siano ricoperte e strofinarlo delicatamente sui denti, anche all’interno dell’arcata. Risciacqua bene la bocca e lo spazzolino e rilavati i denti con il dentifricio. Usa questo metodo con moderazione perché l’uso prolungato del bicarbonato sui denti può provocare ipersensibiltà dentale, infiammazioni alle gengive e lesioni allo smalto.
3. Altri ingredienti naturali
- Succo di limone: usalo per fare dei gargarismi. Anche questo metodo va usato con moderazione perché l’elevata acidità del limone, sul lungo periodo, può danneggiare la dentatura e lo smalto.
- Buccia di limone o di arancia: strofina le bucce direttamente sui denti e poi risciacqua la bocca.
- Foglie di salvia: strofina una foglia fresca direttamente sui denti e poi risciacqua.
4. Acqua ossigenata
Puoi fare un dentifricio sbiancante fai da te con una soluzione di acqua ossigenata al 3%; ne mescoli due cucchiaini ad uno di bicarbonato e ci immergi le setole del tuo spazzolino. Come sopra, utilizza questo metodo con moderazione per evitare l’insorgenza di infiammazioni.
5. Prodotti e kit sbiancanti fai-da-te
Oggigiorno puoi trovare in commercio diversi kit per lo sbiancamento dentale fai-da-te che possono essere più o meno efficaci.
A partire, ovviamente dai dentifrici sbiancanti, puoi trovare strisce sbiancanti, penne sbiancanti e kit di sbiancamento con luce led, gel e mascherina.
Se vuoi approfondire questi strumenti di sbiancamento, puoi consultare le rispettive guide che abbiamo redatto per voi lettori: i migliori kit si sbiancamento con luce led, le migliori penne per sbiancare i denti, le migliore strisce sbiancanti e i migliori dentifrici sbiancanti.
Naturalmente questo tipo di rimedi hanno un’efficacia inferiore ai trattamenti medici e i risultati saranno meno immediati e magari anche meno evidenti, ma sicuramente si noterà la differenza.
Il Dr. Joseph Salim, dentista di riferimento dello studio Sutton Place di New York, spiega che i kit sbiancanti possono dare ottimi risultati, se il difetto estetico non è severo. Laddove si necessiti di rimuovere un ingiallimento piuttosto marcato o macchie superficiali, è preferibile usare gel che contengano perossido di idrogeno o perossido carbamide, i quali sono in grado di distruggere gli strati superficiali.
7. Frutti ad alto contenuto di acido malico
Si tratta di un acido organico contenuto soprattutto in frutti come mele e fragole. Oltre ad assumerli nella normale alimentazione quotidiana, è possibile spalmare un po’ di polpa direttamente sui denti e lasciarla agire prima di risciacquare. L’acido malico ha effetto soprattutto sulle macchie color ocra. Non eccedere con questo metodo perché la particolare composizione acida di alcuni di questi frutti, come la fragola, può alla lunga rovinare i denti.
I Rimedi professionali
I rimedi naturali non hanno funzionato? Il livello di ingiallimento è troppo avanzato? Ti senti più sicuro rivolgendoti ad uno specialista?
Se hai deciso di ricorrere allo sbiancamento dentale professionale, sappi che esso permette nel giro di poche sedute (o di una sola seduta, vedremo in quale caso) di avere denti perfettamente bianchi e un sorriso abbagliante.
Partiamo con il dire che i macchinari di sbiancamento professionale funzionano grazie al rilascio di bolle di ossigeno che, entrando in contatto con il dente, vengono assorbite dai tessuti dentali (smalto e dentina) e, una volta all’interno, disgregano le molecole che hanno portato all’alterazione cromatica. Può avvenire tramite elementi chimici, oppure a LED o laser o con una combinazione di entrambi. Un ultimo trattamento professionale che però può essere fatto a casa e non in ambulatorio o in ospedale, è lo sbiancamento tramite kit sbiancanti con luce led e mascehrina.
Prima di andare a descrivere brevemente i diversi trattamenti di sbiancamento professionale, ci teniamo a precisare che non si tratta di metodi per ottenere dei denti bianchi come la neve, che sarebbero peraltro assolutamente innaturali; questi tratamenti vanno a rimuovere le cause di ingiallimento dei denti e a far tornare lo smalto al suo colore naturale (che non è il bianco carta delle riviste di moda!) o a qualche gradazione di bianco più alta.
Pertanto, se il tuo colore naturale non è esattamente il bianco, ad esempio per ragioni genetiche, un trattamento professionale non potrà certamente fare miracoli, ma potrà tuttavia, oltre a rimuovere totalmente le macchie, andare ad aumentare di qualche tonalità il livello di bianco.
Infine, anche l’età del paziente può influire sull’efficacia del trattamento. Infatti, un dente anziano tende naturalmente al giallo.
Nelle settimane successive il trattamento si consiglia di non assumere cibi o bevande che ingialliscono lo smalto e di non fumare.
Sbiancamento LED professionale
È uno sbiancamento che si effettua presso lo studio dell’odontoiatra e usa la tecnologia a LED per aumentare l’efficacia del perossido di carbamide (che si usa ad una percentuale del 16%).
Lo sbiancamento tramite LED è uno dei più efficaci, e permette di arrivare anche a molte tonalità di bianco superiori a quella di partenza. La seduta è unica, dura circa 30 minuti e avviene in totale sicurezza, in caso di sensibilità dentale e altre patologie fallo presente al tuo dentista. L’effetto dura sei mesi e infatti il trattamento può essere ripetuto due volte l’anno e permette di mantenere un sorriso sempre bianco e smagliante. Si tratta di interventi piuttosto costosi. Inoltre, è possibile che abbia effetti collaterali in soggetti che già soffrono di sensibilità dentale.
Sbiancamento successivo alla pulizia dentale
Questa tipologia viene effettuata subito dopo la pulizia dentale e dura circa 10 minuti. Permette di ottenere un bianco fino a 2-3 tonalità più chiare di quella di partenza. Costa molto meno dello sbiancamento LED, ma dura circa due mesi.
Sbiancamento professionale domiciliare
Il tuo dentista ti fornirà un gel sbiancante (con perossido di carbamide che sbianca e acido ialuronico che protegge le gengive) e due apposite mascherine (una per ogni arcata) da applicare durante la notte. Di solito vanno tenute per due settimane e garantiscono un miglioramento del bianco dei denti fino a 7 tonalità. Spesso si tratta di una modalità di mantenimento degli interventi effettuati in studio, ma non necessariamente.